Psichiatra, psicologo, psicoterapeuta e psicoanalista sono quattro distinzioni ben diverse tra loro che spesso nel linguaggio comune finiscono per essere utilizzate impropriamente. Proviamo a capire meglio.
Differenze tra psichiatra, psicologo, psicoterapeuta e psicoanalista: quali sono?
Restando sul generico, potremmo dire che lo psicologo si occupa dei problemi nelle relazione con gli altri, lo psicoterapeuta è colui che cerca di approfondire questi problemi a livello personale, mentre lo psichiatra, che a differenza dei primi è anche medico, è colui che si occupa della somministrazione del farmaco.
Non c’è nulla di sbagliato in questa generalizzazione, ma se ci limitiamo a questo non andremo molto lontano. È fondamentale invece cogliere e far proprio un altro punto: il professionista che appartiene a ciascuna di queste tre categorie deve sempre e comunque passare attraverso un percorso di analisi personale. È qui che entra in gioco lo psicoanalista.
Occuparsi del pensiero dell’uomo, infatti, implica il saper cogliere che sono i pensieri il vero motore delle nostre azioni. E’ la mente a guidare ogni passo, ogni scelta umana. Nemmeno il carcere o la schiavitù sono mai stati in grado di fermare il pensiero umano.
Chiunque si occupi del pensiero e della mente di un altro uomo, dunque, deve in primo luogo aver conosciuto se stesso, aver capito chi è e dove desidera andare: solamente dopo, con molta attenzione, potrà forse aiutare un altro.
Psicologia, psichiatria e psicoterapia sono mestieri sanciti da un titolo universitario. La psicoanalisi è qualcosa in più: è una vocazione
In psicoanalisi abbiamo sempre a che fare con fallimenti non riconosciuti. Provo a spiegarmi meglio: chi si occupa di aiutare le persone, in primo luogo deve saper riconoscere i propri fallimenti.
Non è così semplice. Siamo spesso i più grandi collaborazionisti dei nostri fallimenti. Senza saperlo, desideriamo la nostra insoddisfazione al tal punto che facciamo di tutto per realizzarla, giungendo addirittura alla somatizzazione, che rappresenta il sommo successo del nostro autosabotaggio. Con la somatizzazione, infatti, otteniamo finalmente una ragione organica per essere oggettivamente impossibilitati a raggiungere il nostro desiderio.
Educatori, leader, assistenti sociali, insegnanti: chiunque si occupi degli altri non può esimersi dalla conoscenza di sé. Occuparsi di problematiche psicologiche, infatti, vuol dire aver scelto in primo luogo di conoscere la propria personale storia di soggetto. Chi ha conosciuto la propria psicologia, e l’ha riconosciuta libera (libertà di psicologia) è infatti disponibile a riconoscerne la libertà agli altri.
Libertà di psicologia: che cos’è?
Libertà di psicologia vuol dire libertà di pensiero: ciascun individuo è libero di pensare e credere ciò che maggiormente ritiene vicino alle proprie aspettative di soddisfazione.
Lo psicoanalista ha il ruolo di testimoniare e ribadire che il pensiero ha una vita propria e che in questo consiste la libertà: sapere di potersi muovere per (in favore) una propria idea e non contro (in opposizione) un’altra.
Qual è dunque la differenza tra psichiatra, psicologo, psicoterapeuta e psicoanalista?
Differenze tra psichiatra, psicologo e psicoanalista, passando per lo psicoterapeuta. Quali sono dunque? Lo abbiamo detto: lo psicoanalista risponde una vocazione: quella di conoscere se stessi e poter dunque aiutare gli altri a fare lo stesso. Lo psichiatra, lo psicologo e lo psicoterapeuta, invece, sono prima di tutto professioni sancite da titoli accademici/universitari.
Uno psichiatra, uno psicologo e uno psicoterapeuta possono benissimo essere psicoanalisti, ma devono aver condotto l’analisi personale e la supervisione che garantisca la continuità del lavoro analitico.
Vocazione vuol dire quindi che lo psicoanalista è un chiamato da dio?
Assolutamente no!
Vocazione vuol dire essere chiamati da noi stessi. Per precisione, dalla parte bambina, ovvero quella parte di sé che sa ancora riconoscere le proprie soddisfazioni.
Vocazione vuol dire interesse e partecipazione per la propria vita, per le scelte che si fanno.
Per concludere, la differenza è questa: psichiatra, psicologo e psicoterapeuta, per poter compiere un lavoro soddisfacente, devono prima aver analizzato la propria storia e riconosciuto il proprio bimbo. In altre parole, devono essere diventati anche psicoanalisti. Il che comporta un aggiornamento e confronto continuo del proprio pensiero con il supervisore.
Se sei uno psicologo, un medico, un operatore di comunità o un educatore, puoi richiedere il servizio di SUPERVISIONE DI GRUPPO della Casa della Psicoanalisi.